Terza tappa

I posti della grande guerra
I posti della grande guerra

Ma si è pellegrini solo per scelta??

Possiamo considerare pellegrino anche chi è costretto lontano da casa dagli eventi?

Di sicuro in qualche caso ci sono le caratteristiche distintive (fame, sonno, afflati e bisogno di ricovero) e ad esempio nel caso dei soldati non manca la precarietà...

Le zone traversate oggi sono stato teatro di alcune delle più tragiche battaglie della Grande Guerra. In queste zone non sono venuti a morire solo francesi, tedeschi e belgi investiti dal conflitto fratricida, ma anche inglesi e genti dell'allora impero Britannico.

Ce lo ricorda la chiacchierata con la titolare del b&b in cui alloggiavamo ieri:

"Siete olandesi? No? Tedeschi!..."

"Italiani??? Mai avuti italiani ospiti... Stranieri quì ne vengono soprattutto per i memoriali, i cimiteri..."

Girando per questi posti tantissime cose, ricordano quella "inutile carneficina".

Una cosa colpisce forse più di altre: la presenza di memoriali canadesi. Persone che gli eventi hanno portato a vivere vicende tragiche lontano dagli affetti in aggiunta mossi bisogni altrui...

È quasi sorprendente come il caso faccia fronteggiare ai due lati delle strade i "terril" simbolo dei sacrifici dei minatori venuti sin quì mossi dalla mancanza di alternative ed i cimiteri di soldati d'oltreoceano mossi anch'essi da circostanze più grandi della loro volontà. 

Pellegrini per forza e per necessità spesso in entrambi i casi.

Del loro viaggio e del loro sacrificio chi ne ha giovato?


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